Venerdì, 27 aprile 2009

Senato: l’impegno di D’Ambrosio Lettieri per l’omeopatia

Il resoconto dell'incontro alla Fondazione Dragan

Si è festeggiata in tutto il mondo la giornata mondiale dell’omeopatia che ricorre in Aprile mese in cui nacque, nel 1755,  Samuel Hahnemann, fondatore di questa disciplina medica. Da allora ad oggi l’omeopatia si è sviluppata, è progredita scientificamente, è stata inserita nei servizi sanitari pubblici in larga parte dei paesi del mondo, insegnata all’università e rimborsata parzialmente in diverse nazioni. Ma la stessa sorte non ha avuto in Italia, nonostante i cittadini italiani siano tra i maggiori utilizzatori di questa medicina.   In Italia solo la regione Toscana ha riconosciuto l’omeopatia, l’ha inserita nei livelli essenziali di assistenza, l’ha resa disponibile negli ambulatori di ASL e presto anche nell’Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano (Grosseto) che sarà il primo Ospedale al  mondo a dotarsi di medici omeopati  strutturati nell’organico dell’ospedale. A livello nazionale, mancando a tutt’oggi una legge di regolamentazione, l’omeopatia continua ad essere una disciplina medica semiclandestina, questo fa si che i quasi 10 milioni di cittadini italiani che si curano anche con questa medicina non abbiano alcun diritto. In  Italia, a differenza dei paesi europei, i medicinali omeopatici sono privi del foglietto d’istruzione,  sono a totale carico dei cittadini, non esistono regole certe a tutela della professionalità  dei medici omeopati e della  salute dei cittadini. L’omeopatia non viene insegnata agli studenti di medicina, farmacia, veterinaria e mancano esperienze di formazione post laurea a parte il Master di Medicina Integrata attivato in Toscana dall’ Università di Siena. Una legge nazionale dunque è indispensabile e inderogabile. Per questo L’APO Italia (l’Associazione Pazienti Omeopatici), unica associazione in Italia che rappresenta i cittadini dell’omeopatia, e la SIOMI (Società ItalianProxy-Connection: keep-alive Cache-Control: max-age=0 di Omeopatia e Medicina Integrata)  che rappresenta la maggior parte dei medici omeopati italiani,i entrambe associate nella Consulta Nazionale per la Medicina Integrata, hanno scelto di celebrare la giornata con una iniziativa istituzionale dandosi appuntamento a Roma il 26 marzo scorso presso la Fondazione europea Dragan. La manifestazione, che ha richiamato a Roma medici e pazienti da tutta Italia, ha coinvolto la Commissione Sanità  del Senato della Repubblica che ha all’esame un progetto di legge di regolamentazione e tutte le Istituzioni implicate a vario titolo nella problematica: Ordini dei medici, farmacisti, veterinari, Federazione nazionale delle Società Medico Scientifiche. Tutti concordi i partecipanti, a cominciare dal senatore D’ambrosio Lettieri,  sul fatto che una Legge sia inderogabile. Il Senatore D’Ambrosio Lettieri ha detto “o l’omeopatia la cancelliamo oppure la regolamentiamo con una legge  e al più presto. E’ uno stato di cose ai limiti della decenza  perché permette che permangano zone d’ombra  dove trovano spazio gli operatori poco qualificati e addirittura i ciarlatani. In assenza di  regole, rigore e trasparenza, infatti, possono fiorire i formatori che non formano, gli omeopati senza laurea in medicina, o i medici che la laurea ce l’hanno ma l’omeopatia non l’hanno mai studiata. E tutto questo a danno dei milioni di cittadini che si affidano a questa forma di terapia con una fiducia che, in queste condizioni, viene spesso tradita”. Sul problema della regolamentazione e del riconoscimento dell’omeopatia grava la presa di posizione di una parte di esponenti del mondo accademico determinata a contrastare l’affermazione di questa disciplina medica licenziata senza mezzi termini come semplice effetto placebo. Ma alla manifestazione alla Dragan ha parlato un testimonial d’eccezione, Marco Palmisano, dirigente di Mediaset che dopo un intervento sbagliato per una miopia, dopo sei anni di violenti dolori trigeminali incurabili perfino con la morfina, condannato a vivere in casa senza lavoro e da non vedente, è guarito grazie alle cure di una omeopata, la dottoressa Giovanna Bardellini. “I pazienti non devono essere privati di una possibilità in più di curarsi e non è giusto che ad approfittare di questa risorsa terapeutica siano solo i cittadini più istruiti e con maggiori risorse finanziarie” ha detto  Fabio Roggiolani, Presidente  della Commissione Sanità della regione Toscana e autore della legge che in Toscana ha riconosciuto l’omeopatia. Per questo Roggiolani  ha invitato i pazienti a diventare “impazienti” e a lottare per il riconoscimento del proprio diritto alla cura. “Oggi è in corso una guerra”, ha proseguito Roggiolani, “tra la medicina accademica  determinata a difendere il proprio potere e le medicine complementari, ma questa guerra deve finire perché ha fatto vittime solo tra i pazienti”. A conclusione della manifestazione la Presidente di Apo Italia Vega Palombi Martorano e della SIOMI, Simonetta Bernardini   hanno invitato  pubblicamente le Federazioni  degli ordini dei medici, farmacisti e  veterinari a farsi parte attiva presso il parlamento per sollecitare la legge.

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Fonte: Ufficio Stampa SIOMI