L’omeopatia è sempre più diffusa: usata come cura per raffreddori e influenze
In Italia aumenta l’utilizzo dei medicinali complementari: è quanto emerge da un sondaggio indetto in occasione della Giornata internazionale dell’omeopatica
Più del 20% degli italiani utilizza medicinali omeopatici almeno una volta l’anno e il 4,5 % della popolazione si affida alle cure complementari con una frequenza quotidiana o settimanale. In generale, oltre l’80% degli intervistati conosce l’omeopatia.
Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio che Omeimprese, l’associazione che riunisce le maggiori aziende italiane produttrici di farmaci omeopatici, ha commissionato a Emg Acqua che ha effettuato oltre 2mila interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.
La ricerca, diffusa in occasione della Giornata internazionale dell’omeopatica in programma l’11 aprile, offre uno spaccato sui comportamenti, gli usi e le tendenze degli italiani nei confronti di un settore che, nonostante la crisi, continua a crescere. Basti pensare che nel 2015 il fatturato delle aziende aderenti a Omeoimprese è cresciuto in media del 3 per cento.
“Grazie a questa ricerca possiamo andare a capire quali sono le aspettative e al contempo i timori che gli italiani hanno nei confronti dell’omeopatia. I dati sono per noi molto positivi e interessanti, ma ci dicono che dobbiamo lavorare per cercare di informare sempre di più la popolazione su che cosa sia realmente l’omeopatia” – spiega il Presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga -. “In particolare è fondamentale sottolineare che si tratta di una medicina che non sostituisce le cure tradizionali, ma le integra e affianca in maniera naturale e seguendo le caratteristiche e le esigenze di ognuno”.
Dal sondaggio emerge che il 60,4 % degli users di medicinali omeopatici sono donne per lo più di un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Oltre la metà degli utilizzatori (53,7%) ha un’istruzione superiore. Chi vive nel Nord-Ovest ha maggiore dimestichezza con la medicina omeopatica (34,4)%: seguono Nord Est (21,9%), Centro (16,2 %), Sud (14,7%), Isole (12,8%).
La medicina omeopatica è conosciuta dall’80%degli intervistati e chi ricorre all’omeopatia lo fa mediamente da 6,5 anni ed ha iniziato su consiglio del farmacista (22,6%), di parenti e amici (21,7%), del medico generico (15,3%), dello specialista (14,1%). Con l’omeopatica gli italiani curano soprattutto riniti, raffreddori, influenze (63,6%), dolori articolari o muscolari (30,4%), allergie e problemi all’apparato respiratorio (21,8%). Il farmaco più popolare è l’arnica, usato più frequentemente dal 14,4% degli italiani. È tramontata la moda dei fiori di Bach, cui ricorre il 5.9% degli intervistati.
In cresciuta anche l’utilizzo di farmaci omeopatici soprattutto in pediatria. Quasi 3 italiani su dieci li utilizzano per i bimbi, in particolare dai sei anni in su, soprattutto per infezioni respiratorie. Anche tra chi non utilizza l’omeopatia la maggior parte degli intervistati è consapevole del fatto che i medicinali complementari possano risolvere molti disturbi di salute (57 per cento) e li giudichi medicinali a tutti gli effetti (48 per cento). Il maggior vantaggio rilevato dall’utilizzo dei farmaci omeopatici è legato all’assenza di effetti collaterali e controindicazioni (18,2 %). Il 15,5 % li usa perché non sono tossici e l’11,9 perché ritiene siano particolarmente adatti contro disturbi meno gravi quali l’ansia, lo stress, la cistite, la gastrite. Al contempo, però, il 18,6 % degli intervistati continua a pensare che l’omeopatia sia meno efficace della medicina tradizionale, mentre un altro 18% contesta il fatto che le terapie siano troppo lunghe.
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