Il medicinale omeopatico è un medicinale e pertanto si vende in farmacia.
Grillo offende 2, 7 milioni di italiani che usano l’omeopatia con quotidianità e il 20% di italiani che la usano in maniera occasionale. Offende inoltre le molte migliaia di medici che praticano anche questa disciplina medica a fianco della medicina ortodossa e di farmacisti che la dispensano in farmacia e che spesso la consigliano avendo fatto una scuola di formazione. Scuola che si autofinanziano, a prescindere che siano dipendenti o titolari di farmacia.
Sia i medici che i farmacisti studiano, oltre la laurea che li istruisce sulla farmacologia convenzionale, anche l’omeopatia per integrare la medicina ortodossa che da sola è spesso carente a dare benessere e salute alle persone, per avere armi aggiuntive (e non sostitutive) che coprano le innumerevoli manifestazioni cliniche del disagio patologico del paziente e che permettano, al medico esperto in omeopatia, di evitare resistenze batteriche e aggravi farmacologici, ad esempio in bambini in fase di crescita, in donne in gravidanza che richiedano cure non lesive per il feto, in anziani già in cura con farmaci dai tanti effetti collaterali poiché affetti da patologie croniche e spesso plurime o in persone in chemioterapia contro i tumori.
Questo è il campo di azione dell’omeopatia, non antagonista della medicina ortodossa, ma alleata ad essa.
L’omeopatia, dunque, rappresenta una validissima arma al servizio dei malati, tanto più importante quanto più è grave la loro situazione psico-fisica. Molti lavori scientifici hanno dimostrato che, nella gestione delle patologie croniche l’omeopatia è in grado di ridurre l’utilizzo dei medicinali convenzionali (allergie, patologie dermatologiche, gastroenterologiche, respiratorie, psicosomatiche, insonnia, etc.).
In Svizzera il Governo ha sancito la validità della cura al pari della Medicina Ufficiale, in Germania si è proposta l’introduzione della materia nella Farmacologia universitaria.
Non è un caso che a curarsi con l’omeopatia ci siano anche circa un milione di elettori CinqueStelle, che ora si accorgeranno di aver dato la loro preferenza a qualcuno che non è in grado di capire il perché della loro scelta. Poiché si parla di cura delle persone è ovvio che tali strumenti di cura siano venduti dalle farmacie e prescritti dai medici e consigliati dai farmacisti e non da improvvisati esperti, come Beppe Grillo, di professione comico televisivo.
La medicina e l’omeopatia richiedono che chi ne parli o chi la prescriva o la giudichi, sia un Laureato in Medicina e abbia una formazione ed una esperienza clinica in materia.

Simonetta Bernardini
Presidente Siomi

Fino a prova contraria il Farmacista come il Medico risponde ad un etica professionale, basandosi sulla preparazione che in quanto professionista della salute è tenuto ad avere, spesso formandosi mediante corsi post universitari a pagamento e a totale suo carico. L’unica finalità del nostro lavoro dovrebbe essere il bene di chi ci sta davanti, valutando un bilancio dei rischi e dei benefici di una terapia piuttosto che un’altra.
Il medicinale omeopatico è un farmaco a tutti gli effetti, registrato e immesso in commercio come ogni altra specialità medicinale, e come tale noi farmacisti lo consigliamo quando riteniamo opportuno farlo.
Chi si affaccia al mondo dell’omeopatia dopo gli studi canonici, lo fa per scelta, perchè nel proprio lavoro sente l’esigenza di avere validi strumenti per rispondere ai bisogni di chi chiede consiglio, da integrare a quelli convenzionali, trovando così, quando possibile, alternative che possono ridurre l’uso di terapie non prive di effetti collaterali, per altro abbattendo spesso i costi a carico del cittadino e del Sistema Sanitario Nazionale.
Da farmacista esperta anche in omeopatia riscontro ogni giorno l’efficacia di terapie da me consigliate e prescritte da medici; d’altronde se i cittadini continuano a scegliere l’omeopatia, vorra’ dire qualcosa!…

Michela Bercigli
Responsabile Farmacisti Siomi