Agneni: “Ancora troppa confusione su omeopatia”
Da “Newsletter OMCeO Roma” dell’11 aprile 2016
“Attacchi superficiali e sansazionalistici, poco spazio a opinioni e repliche, ma soprattutto tantissima confusione sul tema, spesso anche da parte degli addetti ai lavori”. Insomma, sull’omeopatia continua a mancare un’informazione chiara e dettagliata. A dirlo è Maria Luisa Agneni, coordinatrice della Commissione Medicine non Convenzionali dell’OMCeO di Roma, in occasione della Giornata mondiale dell’omeopatia che coincide con l’anniversario della nascita del fondatore Samuele C. Hahnemann. Sono tantissimi i convegni e gli incontri su questa tipologia di medicina organizzati in diversi Paesi, proprio con l’obiettivo di informare nel modo corretto i cittadini: eppure sempre più spesso l’omeopatia finisce per scontare una fama che non le appartiene.
In particolare, spiega all’agenzia Dire la dottoressa Agneni, “sono sempre più comuni i casi in cui alcuni medici con scarsa preparazione si etichettano omeopati, senza averne quindi la competenza. Una problematica emersa sempre più evidente dal nostro corso informativo sulla Medicina Omeopatica ai colleghi, che confondevano Fitoterapia od Omotossicologia con Omeopatia. Se questo accade fra laureati in Medicina quanto fraintendimento ci sarà fra i non addetti ai lavori?”. Ma soprattutto: “Questi malintesi a chi gioveranno? Il mercato italiano dell’omeopatia è il terzo in Europa dopo quello della Francia e della Germania: forse questi attacchi hanno a che fare con questa realtà?”. Proprio per fornire un servizio migliore ai cittadini, “la Commissione per le Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici di Roma, che coordino dal 2012, vaglia con attenzione l’inserimento dei medici che ne fanno richiesta nei Registri di competenza dell’Omeopatia, dell’Agopuntura, della Fitoterapia e dell’Omotossicologia”.
Infatti, aggiunge Agneni, “non tutti producono i requisiti formativi previsti prima dalla delibera dell’Ordine già nel 1998, perfezionata dall’Accordo Stato-Regioni due anni fa. L’Ordine perciò si fa garante di un percorso formativo in queste discipline certificato da scuole private perché i cittadini possano consultare i relativi registri e verificarne l’iscrizione del proprio medico”. Certo, precisa la dottoressa, “essere presente o meno non è vincolante per l’esercizio delle professioni di Medicine Non Convenzionali ma è l’espressione di un servizio a tutela sia dei pazienti sia della categoria, che viene troppo spesso screditata da improvvisatori con la loro pericolosa condotta”.
L’OMCeO di Roma ha quindi organizzato diverse attività a beneficio dei medici iscritti, tra cui sondaggi e corsi informativi, oltre a un “grande convegno con più di 400 iscritti cui hanno partecipato uomini di scienza che, studiando le diluizioni ultramolecolari, potrebbero presto individuare il meccanismo di azione della Medicina omeopatica: tra i relatori era presente il premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier”. Un’offerta formativa che ha riscontrato molto successo tra gli specialisti, a tutto vantaggio dei pazienti. “Ribadiamo costantemente che per esercitare l’omeopatia non è sufficiente prescrivere sostanze diluite, ma bisogna applicare un metodo.All’Ordine la cosa che sta più a cuore è la serietà, di improvvisatori siamo pieni”. A ogni modo, “i pazienti che si curano con l’omeopatia, e spesso sono proprio quelli che non possono più utilizzare metodi tradizionali per intolleranze o gravi effetti iatrogeni, sono i migliori testimoni di un approccio terapeutico che va difeso perché prezioso per tutti”.
In particolare, spiega all’agenzia Dire la dottoressa Agneni, “sono sempre più comuni i casi in cui alcuni medici con scarsa preparazione si etichettano omeopati, senza averne quindi la competenza. Una problematica emersa sempre più evidente dal nostro corso informativo sulla Medicina Omeopatica ai colleghi, che confondevano Fitoterapia od Omotossicologia con Omeopatia. Se questo accade fra laureati in Medicina quanto fraintendimento ci sarà fra i non addetti ai lavori?”. Ma soprattutto: “Questi malintesi a chi gioveranno? Il mercato italiano dell’omeopatia è il terzo in Europa dopo quello della Francia e della Germania: forse questi attacchi hanno a che fare con questa realtà?”. Proprio per fornire un servizio migliore ai cittadini, “la Commissione per le Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici di Roma, che coordino dal 2012, vaglia con attenzione l’inserimento dei medici che ne fanno richiesta nei Registri di competenza dell’Omeopatia, dell’Agopuntura, della Fitoterapia e dell’Omotossicologia”.
Infatti, aggiunge Agneni, “non tutti producono i requisiti formativi previsti prima dalla delibera dell’Ordine già nel 1998, perfezionata dall’Accordo Stato-Regioni due anni fa. L’Ordine perciò si fa garante di un percorso formativo in queste discipline certificato da scuole private perché i cittadini possano consultare i relativi registri e verificarne l’iscrizione del proprio medico”. Certo, precisa la dottoressa, “essere presente o meno non è vincolante per l’esercizio delle professioni di Medicine Non Convenzionali ma è l’espressione di un servizio a tutela sia dei pazienti sia della categoria, che viene troppo spesso screditata da improvvisatori con la loro pericolosa condotta”.
L’OMCeO di Roma ha quindi organizzato diverse attività a beneficio dei medici iscritti, tra cui sondaggi e corsi informativi, oltre a un “grande convegno con più di 400 iscritti cui hanno partecipato uomini di scienza che, studiando le diluizioni ultramolecolari, potrebbero presto individuare il meccanismo di azione della Medicina omeopatica: tra i relatori era presente il premio Nobel per la medicina, Luc Montagnier”. Un’offerta formativa che ha riscontrato molto successo tra gli specialisti, a tutto vantaggio dei pazienti. “Ribadiamo costantemente che per esercitare l’omeopatia non è sufficiente prescrivere sostanze diluite, ma bisogna applicare un metodo.All’Ordine la cosa che sta più a cuore è la serietà, di improvvisatori siamo pieni”. A ogni modo, “i pazienti che si curano con l’omeopatia, e spesso sono proprio quelli che non possono più utilizzare metodi tradizionali per intolleranze o gravi effetti iatrogeni, sono i migliori testimoni di un approccio terapeutico che va difeso perché prezioso per tutti”.
Un commento a "Agneni: “Ancora troppa confusione su omeopatia”"
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A mio avviso è importante la formazione specifica inziale ma quello che sento spesso chiedere dagli iscritti ai corsi di omeopatia è qualcosa “dopo” le scuole. La SIOMI per questo organizza corsi di approfondimento utili e poi, se mi permettete il suggerimento, chiunque potrebbe chiedere anche un periodo di approfondimento presso il Centro di Medicina Integrata dell’Ospedale di Pitigliano, dove io e i miei colleghi saremo lieti di accogliervi…