Le ragioni espresse da Garattini sono arbitrarie e precipitose.

La risposta dei pazienti omeopatici a Garattini

APO Italia: è fondamentale rimuovere gli ostacoli economici

L'APO Italia, Associazione Pazienti Omeopatici, desidera rispondere alle affermazioni fatte da Garattini, contenute nella rubrica "Domande di oggi" del settimanale "OGGI" (n. 36, settembre 2007), dal titolo: "Fuga dall'Omeopatia: la gente ritiene che non siano rimedi efficaci?"

A questa domanda, alla quale sembra che solo il Garattini sia ritenuto in grado di dare una risposta, l'intervistato replica indicando la presa di coscienza di una loro inefficacia tra le probabili cause del preteso abbandono (secondo asseriti dati Istat) da parte di circa un milione di pazienti (sui nove rilevati a fine anni novanta) dell'Omeopatia e di altre pratiche terapeutiche, quali fisioterapia, pranoterapia, medicina cinese, etc. (confondendo Medicine, quali quella omeopatica o quella cinese praticate solo da medici laureati in Medicina e Chirurgia e riconosciute come atto medico dalla FNOMC&O – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri, con la pranoterapia praticata da non medici). Sempre secondo il Garattini, tale risultato sarebbe stato favorito anche dalla posizione assunta (quando? come?) da Società scientifiche (quali?) associazioni di consumatori (di quali prodotti?), ricercatori (di che cosa?), nonché (unica indicazione specifica) dal noto articolo apparso sulla rivista "Lancet" (il cui contenuto abbiamo già ampiamente confutato sul sito Internet APO Italia).
    Il Garattini, infine, tirando fuori tutta la sua "intolleranza" verso la Medicina omeopatica (i cui pazienti vengono definiti "adepti" come se si trattasse dei seguaci di una setta esoterica), ha aggiunto la sua speranza che il cennato calo di utenti porti "a riconsiderare le proposte di legge tese a introdurre insegnamenti di Omeopatia nelle Università e ridia spirito critico a medici e farmacisti che prescrivono o vendono questi preparati" ignorando (o volutamente tacendo) il fatto che alcune Università hanno nel loro programma, già da diversi anni, Master di Medicina omeopatica e che il rimedio omeopatico è stato riconosciuto come farmaco dal Consiglio delle Comunità Europee con direttiva del 22 settembre 1992, successivamente adottata in Italia. Infine, ha concluso affermando che: "Si spera anche che le regioni, in primis la Toscana, si rendano conto che non si devono spendere i soldi dei contribuenti per realizzare strutture che utilizzano rimedi omeopatici o fitoterapici".
    Sia alla domanda iniziale, che alle affermazioni del Garattini, l'APO Italia sente il "diritto-dovere" di rispondere in quanto unica e "sola" realtà esistente in Italia legittimata a rappresentare quei milioni di pazienti che hanno sperimentato e ogni giorno continuano a sperimentare sulla loro pelle "l'efficacia" della Medicina omeopatica ed il "disinteresse" delle Istituzioni!
    L'APO Italia, fondata nel 1991 a tutela dei diritti dei pazienti omeopatici, si basa sull'articolo 32 della nostra Costituzione che stabilisce: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell‚individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti" e ha sempre cercato, fin dalla sua nascita, di sensibilizzare le Istituzioni, affinché la Medicina omeopatica entri a far parte del Servizio Sanitario Nazionale, senza mai smettere di lottare per il riconoscimento del diritto, costituzionalmente sancito, alla libera scelta terapeutica. Sulla base della esperienza vissuta quotidianamente dai milioni di pazienti che hanno fatto questa diversa scelta terapeutica, non certo per capriccio o suggestione ma per aver constatato i limiti (ed in molti casi l'impotenza, soprattutto in molte malattie croniche), nonché gli effetti iatrogeni della Medicina convenzionale, possiamo tranquillamente affermare che la Medicina omeopatica ha piena dignità di protocollo terapeutico.
    La diminuzione del numero dei pazienti (appena dell'8%, considerato che i dati aggiornati Doxa 2005 indicano in quattordici milioni circa il totale dei pazienti che utilizzano i rimedi omeopatici, pari, quindi, al 23,1% degli italiani e peraltro bilanciata da un incremento nella vendita dei rimedi registrata nel corso del corrente anno) ha ben altra spiegazione che quella precipitosamente quanto arbitrariamente invocata dal Garattini, e, precisamente, la non "mutuabilità" delle prestazioni mediche omeopatiche
    La Medicina Omeopatica, proprio perché purtroppo non è riconosciuta dallo Stato, è praticata "esclusivamente" da medici liberi professionisti, e le visite, come i rimedi prescritti, sono, di conseguenza, a pagamento. Mentre prima dell'introduzione dell'euro coloro i quali erano soddisfatti dei suoi risultati riuscivano a curarsi con questa Medicina, i noti effetti perversi della conversione della lira hanno reso il relativo onere economico più pesante, costringendo molti pazienti a rinunciare all'Omeopatia ed a doversi avvalere soltanto della  Medicina tradizionale perché mutuabile, riservando le limitate risorse economiche alla cura dei minori, 0-14 anni (nella cui fascia d'età il numero dei pazienti è, invece, significativamente aumentato).
    Come confermato da apposita indagine svolta nella Regione Toscana (ove fin dal 1996 le prestazioni mediche non convenzionali sono state incluse nella programmazione sanitaria triennale), dalla quale risulta, al contrario, un aumento dell'utenza omeopatica correlata ad un incremento nel rilascio di prescrizioni omeopatiche da parte sia dei pediatri che dei medici generali, oltre che un ricorso diretto a tale terapia perfino da parte dei medici stessi. Ed infatti, sulla base dei risultati ottenuti in tutti questi anni in detta Regione, sono stati istituiti e potenziati circa 60 ambulatori pubblici che erogano prestazioni di Medicine non Convenzionali (prevalentemente agopuntura, omeopatia e fitoterapia) presso le Aziende Sanitarie Toscane e il  nuovo Piano Sanitario Regionale , per il triennio 2005-2007, si pone l'obiettivo di garantire l'integrazione definitiva all'interno del Servizio Sanitario Regionale delle Medicine non Convenzionali.
    Ambulatori omeopatici, anche se in numero minore, esistono, inoltre, in altre regioni come Campania, Lazio, etc. Quindi il "calo" nazionale a cui fa riferimento il Garattini, non è dovuto all'inefficacia della Medicina omeopatica ma, purtroppo, alla sua non mutuabilità: altrimenti non si spiegherebbero queste iniziative che tendono proprio a rimuovere gli ostacoli, unicamente economici, che costringono i pazienti non abbienti a rinunciare ad una scelta terapeutica della quale hanno sperimentato negli anni l'efficacia ma, ahimè, anche l'onerosità.
    È per questo motivo che la Federazione Nazionale dei Verdi, accogliendo una sollecitazione  proveniente dall'Associazione Pazienti Omeopatici – APO Italia e dalla Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata SIOMI,  promuove per il giorno 26 ottobre 2007, a Roma, presso la Camera dei Deputati (Sala Mercede), una  manifestazione-dibattito per un forte impegno politico in favore dei cittadini utenti delle Medicine complementari/non convenzionali, la cui scelta terapeutica non è, a tutt'oggi, in alcun modo tutelata dalla Stato italiano, con l'augurio che il "diritto alla cura" diventi, finalmente, un diritto di tutti. La manifestazione, cui prenderanno parte rappresentanti delle forze politiche, giornalisti, medici, associazioni e società scientifiche, sarà ripresa dal Canale 601 di Sky TV.

APO Italia, Associazione Pazienti Omeopatici
Sito Internet: www.apoitalia.it
E-mail: info@apoitalia.it 

Fonte: APO Italia, Associazione Pazienti Omeopatici