In provincia di Grosseto, sarà il primo in Italia, su iniziativa della Regione Toscana. Come a Londra.

Nasce l’ospedale delle cure integrate

Inserto Salute Repubblica del 14 giugno 2007, p. 49

    Il convegno "Medicine e terapie integrate in ospedale", che si è tenuto nei giorni scorsi, a Sorano, ha rappresentato l'occasione per la presentazione ufficiale del progetto della creazione del primo ospedale in Italia di medicina integrata. Il confronto è stato dedicato alla valutazione delle opportunità terapeutiche che possono scaturire per i cittadini da un'offerta sanitaria che integra alla medicina convenzionale quelle complementari (agopuntura, fitoterapia e omeopatia), regolamentate dalla Regione Toscana con la legge n. 9/2007, e le discipline bionaturali come lo shiatsu o la naturopatia (L.R. n. 2/2005).
    "L'ospedale del futuro si farà", ha concluso il presidente della IV Commissione Sanità della Toscana, Fabio Roggiolani, "in tempi piuttosto brevi e con il concorso di tutti gli attori istituzionali e gli operatori del settore interessati a raccogliere questa sfida". Il progetto sperimentale, preparato anche con una missione effettuata recentemente presso il Royal Homeopathic Hospital di Londra, dovrebbe essere condotto nell'ospedale del comprensorio del Tufo dei Comuni di Sorano, Pitigliano e Manciano, in provincia di Grosseto. Un luogo da tempo immemorabile dedicato alla cura della salute, con le acque termali presenti nei comuni anche limitrofi (basti pensare alle arcinote Terme di Saturnia). Una scelta che sta tutta dentro le tradizioni di questo territorio, un "distretto del buon vivere" che da sempre coniuga il rispetto per la natura con la qualità della vita, con il mangiare e il bere genuini e di qualità.
    Un ambito ideale dunque per aggiungere un ulteriore tassello alla costruzione avviata da ormai un decennio in Toscana di un processo normativo e di integrazione di medicine e pratiche naturali nella sanità pubblica. Gli elementi principali del progetto, in fase di elaborazione da parte del comitato scientifico coordinato da Simonetta Bernardini, sono l'interdisciplinarietà, la definizione di progetti di ricerca sull'efficacia delle medicine complementari in diverse patologie, con un'attenzione costante ai fruitori, agli operatori, alla scientificità degli interventi e anche il piano normativo, di grande rilevanza in questo contesto.
    L'idea di base è che l'integrazione delle medicine complementari rappresenta, nella prassi clinica, un obiettivo che occorre necessariamente perseguire per migliorare i servizi al cittadino e le condizioni, oggettive e soggettive, del paziente. Il progetto considera la possibilità di costituire, all'interno della struttura ospedaliera, anche un centro di formazione pratica qualificata per i medici che intraprendono una formazione in medicine complementari. Un'ulteriore possibilità è quella creare una biblioteca informatica che raccolga la letteratura scientifica internazionale sulle materie specifiche e che potrà essere utilizzata degli operatori, delle associazioni e società scientifiche del settore e dalle strutture di medicina complementare del Servizio sanitario nazionale.
    Con questa iniziativa la Regione Toscana intende ampliare le opzioni terapeutiche dei propri cittadini, attuando nel contempo una verifica attenta degli eventuali vantaggi in termini di salute globale e di risparmio di spesa sanitaria derivanti da un'offerta sanitaria integrata.

Fonte: Elio Rossi