Venerdì, 20 aprile 2007

Impreciso e fuorviante quello che alcuni scenziati affermano sull’omeopatia

La SIOMI controbatte punto per punto quanto sostenuto da un gruppo di scienziati sulla metodologia omeopatica

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Galileo 2001, Gruppo 2003 e Società di Medicina Interna contro le medicine complementari. Le affermazioni degli scienziati diffuse dalla stampa danno ai cittadini informazioni imprecise e fuorvianti almeno per due ordini di motivi.

1. Non è vero che non vi siano prove di efficacia delle medicine complementari. Il processo di dimostrazione di efficacia è un processo dinamico, in cui la stessa Medicina Convenzionale è coinvolta, e sicuramente un più elevato livello di dimostrazione di efficacia della Medicina Complementare è augurabile, ma proprio per questo le evidenze già prodotte per agopuntura, fitoterapia e omeopatia sono implementabili ma non negabili. Semmai, in un settore il cui il giro d’affari mondiale è inferiore rispetto a quella di una piccola azienda farmaceutica, è fortemente auspicabile che le autorità sanitarie destinino risorse per incrementare questo processo di valutazione di efficacia.

2. Ad utilizzare le medicine complementari sono medici molto spesso specialisti sia in alcune branche della medicina classica che in una medicina complementare. In particolare il 75% degli oltre 1000 medici iscritti alla SIOMI sono medici spesso plurispecialisti impiegati del SSN, nelle Università, Ospedali e territorio. Il medico esperto anche in medicina complementare è semmai più ricco di risorse terapeutiche e può scegliere quale sia lo strumento migliore, se il medicinale omeopatico o il farmaco convenzionale a seconda del quadro clinico del paziente. Il paziente non solo non corre alcun rischio, ma semmai riceve più offerte terapeutiche. In particolare, spesso riceve risposte efficaci per problemi che la medicina convenzionale non aveva risolto, per problemi per cui semplicemente non esistono altre cure, per problemi per cui le cure impiegate si erano rivelate talmente gravate da effetti collaterali da essere impraticabili.

La SIOMI desidera ribadire alcuni punti fondamentali.

E' necessario che lo Stato italiano emani una  Legge di regolamentazione del settore delle medicine complementari. Poiché un quarto della popolazione italiana utilizza queste medicine i cittadini devono essere messi al riparo dai fenomeni di abusivismo della professione medica da parte di figure non mediche e da parte di operatori improvvisati. Questo è ottenibile soltanto creando un sistema di certificazione e di qualità che non può che basarsi su un riordino legislativo dell’intero sistema.

Il progressivo aumento di malattie croniche invalidanti purtroppo evidenzia come la medicina classica sia in molti casi efficace ma in altri inefficace, impraticabile o dannosa. Spesso le medicine complementari offrono soluzioni terapeutiche proprio nei casi in cui i farmaci convenzionali si sono rivelati inefficaci o inappropriati. Ignorare i limiti della medicina classica e proporla come un metodica risolutiva per tutto è una posizione antiscientifica quanto quella di alcuni settori della Medicina Complementare che ritengono che questa possa curare tutto. Per entrambe queste posizioni non esiste alcuna evidenza scientifica al riguardo.

E’ vero invece che 32 Università americane si sono riunite in un Consorzio per la Medicina Integrata, riconoscendo che nell’alleanza tra medicina classica e medicine complementari sta il futuro della medicina. Anche i cittadini italiani hanno diritto a ricevere le stesse opportunità terapeutiche e i medici italiani hanno diritto di accedere alle stesse opportunità formative.

In conclusione, la SIOMI stigmatizza tutte quelle posizioni che sono dettate da posizioni pregiudiziali e ideologiche e promuove tutte quelle posizioni pragmatiche e non preconcette che, disponibili per un serio confronto culturale e scientifico, intendano operare per i reali bisogni del paziente e per una evoluzione della medicina stessa, verso quelle forme di integrazione che sembrano essere una evoluzione utile della stessa Medicina Classica.

Simonetta Bernardini
Presidente SIOMI

Fonte: Simonetta Bernardini